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NEOLITICO ANTICO
Oltre ai vecchi scavi Lollini tutti riferibili al Neolitico Antico, nell’area delle nuove ricerche a questo momento è riferibile una sola struttura, (us 114) della metà del VI millennio, una fossa a profilo ovale, con pareti ingrottate, che mostrava, a metà della sua profondità, un gradino risparmiato, forse per facilitarne l’accesso.   
Foto alla fine dello scavo, pianta e sezione LA CERAMICA
Il vasellame di uso comune è tipico per la forma ovoidale e la decorazione che copre interamente la parete: gli ornati sono impressioni digitali, unghiate, a pizzicato, grossi punti, cerchielli, tratti e fasci di linee incise, spesso disposte in ampi zig-zag.

L' INDUSTRIA LITICA
E' realizzata in gran parte su selce locale e, solo in piccola percentuale, su ossidiana importata da Lipari e Palmarola. Dai nuclei si riconosce l’uso della tecnica a pressione per produrre lame e della percussione per schegge. Fra gli strumenti i bulini sono numerosi e superiori ai grattatoi; elevata è la quantità degli strumenti a ritocco erto, in particolare troncature e geometrici, tra cui semilune, triangoli, romboidi, e trapezi. Numerosi anche raschiatoi e denticolati su lamelle. Gli elementi di falcetto sono: troncature, trapezi, manufatti con ritocco semplice o denticolato.
Geometrici semilune, triangoli e trapezi
Elementi di falcetto con tracce di mastice
L’ ECONOMIA
E' basata su attività produttive. I falcetti e le macine e i semi carbonizzati di cereali, rinvenuti nelle ultime campagne provano la pratica dell’agricoltura. La fauna domestica indica un allevamento proprio di una comunità stabile, resta invece da verificare il peso dell’attività di caccia. La presenza di materie prime non locali – ossidiana e pietre verdi – attesta l’inserimento di Muccia nella rete di scambi già molto attiva nel Neolitico. 
Analisi Archeozoica:Neolitico antico
percentuale delle specie presenti
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